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La nostra storia

Il Polmone Pulsante, Centro Promozionale delle Arti e della Ricerca senza fini di lucro,

nasce a Roma nel 1976 in Via Nomentana 403 su iniziativa di Saverio Ungheri e della moglie Teresa Nasso,

che si sono sempre fatti carico di tutti gli oneri dell’avviamento, organizzazione e gestione delle stagioni culturali.

Dal 1989 ha sede in Salita del Grillo 21.

 

Fin dal 1976 le attività del Centro sono state:

 

  • promozione di artisti giovani e meno giovani.

 

  • seminari di argomenti vari: letterario, musicale, artistico, scientifico.

 

  • premi letterari di poesia.

 

  • mostre collettive e personali.

 

  • retrospettive commemorative.

 

  • approfondimento di tematiche specifiche, non soltanto di attualità ma anche di interesse collettivo.

 

 

Sono stati invitati a proporsi con dibattiti ad un pubblico vario e selezionato, rappresentanti di diversa e contrastante fede politica.

 

Pur venendo trattata la cultura europea e mondiale, “l’Arte italiana” è stata sempre privilegiata tramite interventi di critici esperti nei diversi settori.

 

Negli anni tra il 1991 ed il 2000 il centro ha avuto il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma.

 

I Programmi-Calendario delle manifestazioni dal 1976 ad oggi sono testimonianza dell’attività svolta al Polmone Pulsante della quale hanno scritto e parlato giornalisti ed editori di fama internazionale.  

 

La grande scalinata visibile dal cancello ospita sculture pulsanti in metallo e plastica la cui mobilità è comandata ininterrottamente dall’esterno con un pulsante elettronico.

 

Lo scrittore Enzo Nasso raccontava

Negli incontri si potrà visitare il percorso che, attraverso sale con volte, scalinate cieche, archi romani, conduce alla “Sala del Pozzo” che era in tempi remoti la Chiesa di San Salvatore delle Milizie. Questi ambienti sono stati recuperati da Saverio Ungheri con un restauro archeologico che, dopo secoli di incuria, li proietta dalla “palus putredinis” in cui erano sepolti in una nuova realtà comunicativa, la quale, pur rispettando situazioni storiche, riparte dal grado zero per attuare un moderno significante circuito comunicativo.

Lo stesso Ungheri, nel corso del restauro, ha iniziato un discorso di esordio sulla possibile rielaborazione degli interni, inserendo nella grande scalinata di accesso al numero civico 19, sculture in metallo e plastica la cui mobilità, comandata perennemente dall’esterno con un pulsante elettronico, prefigura, sia pure sintomaticamente, un contesto carico di probabili ipotesi metaempiriche per l’associazione tra culture archiviate e culture odierne in fase di ricerca. Spetterà anche agli amici del “Polmone Pulsante” impostare il discorso sull’uso di questo piccolo straordinario pattern riemerso dal sottosuolo dell’antica Roma affinché il nostro centro, così allargato, possa caricarsi di più efficaci e positivi progetti di nuove stimolanti aperture all’interno del suo sistema associativo. 

 

 

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