Dicono di noi
Tra le stupefacenti sorprese che offre Roma nelle sue aree sotterranee e più antiche, nell’antico quartiere della Suburra, dinanzi ai Mercati Traianei, si può visitare il percorso che, attraverso sale con volte, scalinate cieche, archi romani, conduce alla “Sala del Pozzo” che probabilmente è stata in tempi remoti la “Chiesa di San Salvatore delle Milizie”.
Questi ambienti sono stati recuperati da Saverio Ungheri con un restauro archeologico che, dopo secoli di incuria, li proietta dalla “palus putredinis” (Palude delle Putrefazioni) in cui erano sepolti, in una nuova realtà comunicativa, la quale, pur rispettando situazioni storiche, riparte per attuare un moderno significante circuito comunicativo.
Lo stesso Ungheri, nel corso del restauro, ha iniziato un discorso di esordio sulla possibile rielaborazione degli interni, inserendo, sculture cinetiche in metallo e plastica, che scatenano un contesto carico di probabili ipotesi metaempiriche di associazione tra culture archiviate e culture odierne in fase di ricerca.
Enzo Nasso